Quasi del tutto scomparse le bomboniere d’argento di antica memoria (costose, non si sa dove metterle e poi vanno lucidate), oggi gli sposi offrono i confetti in sacchetti di organza o di lino, vasetti di vetro, scatoline di seta. I più creativi, addirittura ringraziano gli invitati regalando il dvd della cerimonia, o un piccolo libro con le poesie d’amore di Pablo Neruda o I Promessi Sposi in miniatura. L’usanza della bomboniera risale all’inizio del Settecento, in Francia, dove si prevedeva il dono, da parte degli sposi agli invitati, di una piccola scatola contenente candide golosità. Un modo per ricordare la cerimonia e trasmettere la propria felicità. Gli zar se la facevano realizzare da Fabergé, naturalmente a forma di preziosissime uova. Oggi la tradizione continua, ma in forme diverse. I sapori. Non solo mandorle ricoperte di zucchero, ma anche al profumo di rosa, arancio, cocco, croccante, violetta, e perfino limoncello. I contenitori. I più classici, ma sempre meno diffusi, sono i piccoli oggetti d’argento con le iniziali degli sposi. I più easy vanno dai vasetti di vetro, alla busta d’organza o al sacchetto di lino fino al ai semplici confetti con i nomi degli sposi scritti sopra. Cosi un tocco di colore anche i confetti che si possono scegliere in diverse tonalità e ognuna delle quali corrisponde un gusto diverso. Vengo offerti in una lunga e sottile scatola rivestita di seta e chiusa da un nastro di organza.
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